Scopri chi sono i Killer delle nostre cellule…e come combatterli!

Quando il nostro organismo è attaccato dai radicali liberi, ecco cosa devi sapere e cosa fare…

Di recente molti studi si sono concentrati sul rapporto tra la formazione di radicali liberi e i danni muscolari ad essi connessi. Cercherò prima di tutto di spiegare cosa sono i radicali liberi: questi si formano come normale conseguenza dei processi metabolici dell’organismo, e possono essere causati anche da fattori ambientali come l’inquinamento e le radiazioni.

Tuttavia sarai sorpreso nello scoprire che anche l’esercizio fisico è associato alla formazione di radicali liberi. Cosa sono dunque queste molecole, e quale è la minaccia che rappresentano per l’atleta?

Tutte le cellule del corpo sono composte da atomi che, a loro volta, contengono coppie di particelle chiamate elettroni. Quando ciascun elettrone di un atomo è accoppiato con un altro elettrone, si parla di atomo stabile. Un radicale libero è un atomo, o un gruppo di atomi (molecola), privo di un elettrone, e viene considerato un elemento molto instabile. Per ritrovare il proprio equilibrio, il radicale libero si attiva per cercare di sottrarre un elettrone ad un altro elettrone. Queste molecole sono note anche come ossidanti perché di solito è l’atomo di ossigeno che perde un elettrone e che quindi sottrae elettroni di altre molecole. Il danno da radicali liberi viene perciò anche chiamato stress ossidativo.

E’ stato dimostrato che attività aerobiche a lungo termine, come la corsa, il ciclismo o lo sci di fondo, aumentano la produzione di queste molecole molto instabili. I danni che queste molecole possono determinare sono soprattutto a carico delle membrane delle cellule con le quali vengono a contatto; esse possono essere cellule del sangue o di organi o apparati, come ad esempio l’apparato vascolare dove il danno determinato sulle cellule endoteliali (le cellule che circondano i vasi) può essere considerato propedeutico ai danni cardiovascolari.

Inoltre attaccano le pareti delle cellule muscolari e dei mitocondri (piccoli organelli intracellulari che sono fondamentali nella produzione di energia), dove provocano la scomposizione delle proteine e sono anche, almeno in parte, responsabili delle infiammazioni e del dolore muscolare, tutte condizioni che contribuiscono a ridurre la resistenza.

Le ricerche hanno dimostrato che gli antiossidanti possono essere elementi fondamentali nel ridurre il dolore muscolare post esercizio e limitare i danni dello stress ossidativo.

A questo punto possono venirci in aiuto gli antiossidanti sotto forma di integratori alimentari, i quali grazie alla loro comodità di impiego ed efficacia si distinguono come le migliori soluzioni attuali. Tra i più efficaci e rinomati troviamo la microidrina nelle varie formule MICROHYDRIN, MICROHYDRIN PLUS e H-500

I Polifenoli: Antiossidanti contenuti in vino, oli e altri alimenti

Polifenoli: antiossidanti contenuti in vino, oli e altri alimenti. polifenoli1

I polifenoli sono gli antiossidanti per eccellenza. Dalle molte proprietà terapeutiche, li troviamo nel vino, nell’olio, nelle foglie di tè verde ed in altri alimenti di origine vegetale e nei relativi derivati, a patto che non abbiano subito radicali trasformazioni.

  • Stimolano il sistema immunitario
  • Prevengono le infiammazioni
  • Favoriscono la crescita dei capelli
  • Aiutano nella prevenzione dei tumori
  • Prevengono le malattie cardiovascolari ed epatiche.

 

Cosa sono i polifenoli?

Da un punto di vista chimico, i polifenoli sono composti di strutture cicliche di atomi di carbonio, di idrogeno e da uno o più gruppi ossidrilici (un groppo ossidrile è dato da un atomo di ossigeno e da uno di idrogeno).

La produzione di polifenoli accomuna tutte le specie del regno vegetale ed è legata alla sopravvivenza delle piante stesse, dove intervengono contro parassiti e microbi, per inibire l’insediamento limitrofo di altre piante e per attrarre insetti impollinatori.

Si tratta, dunque, di una grande varietà di composti eterogenei, che si classificano in base alle caratteristiche chimiche.

 

Ecco, i più comuni.

Flavonoidi. Comprendono i polifenoli più conosciuti e presenti in tante varietà di frutta e verdura: flavoni, isoflavoni, flavonoli, antocianine e flavanoni.

Acidi fenolici come l’acido salicilico, l’acido siringico (presente nell’aceto) e l’acido gallico, diffuso in molte specie vegetali.

Stilbeni, altra classe molto presente in natura. Di questa fa parte, ad esempio, il resveratrolo, contenuto nella buccia degli acini d’uva.

Lignani, una classe che prende il nome dalla presenza nelle parti legnose di alcuni vegetali. Compaiono in abbondanza in cavoli, broccoli, carote e, in generale, nei cereali non raffinati.

Ora che sappiamo cosa sono effettivamente i polifenoli, cerchiamo di capire che importanza hanno per il benessere dell’organismo; vedremo, infatti, che, oltre ad avere un’importante e più nota funzione antiossidante, sono indispensabili alleati per la salute. Ma, nel dettaglio, come svolgono la loro funzione e perchè è importante assumerne il più possibile? Vediamo, dunque, come agiscono.

 

Proprietà antiossidanti.

Come accennavamo, la proprietà più nota dei polifenoli è senz’altro quella antiossidante.

Queste sostanze vantano, infatti, la capacità di neutralizzare i radicali liberi, molecole instabili che tendono a reagire con qualunque altra molecola circostante (lipidi di membrana, proteine, molecole di DNA) trasformandola in un radicale libero e innescando una reazione a catena che danneggia la cellula a vari livelli e accelera il processo di invecchiamento.

Gli antiossidanti agiscono, infatti, inibendo alcuni enzimi catalizzatori di reazioni di ossidazione; è il caso, per esempio, della lipossigenasi, deputata all’ossidazione degli acidi grassi e direttamente coinvolta nei processi infiammatori. Questa attività antiradicali è sfruttata anche per modulare i processi infiammatori di pelle e mucose e, pertanto, nella cura di psoriasi, eczemi e dermatiti.

Va però, detto che, come vedremo, la funzione antiossidante è solo una fra le proprietà dei polifenoli, tra l’altro particolarmente limitata. I polifenoli assunti attraverso l’alimentazione e sensibili al calore, infatti, sono in gran parte inattivati dalla cottura e non tutti, una volta ingeriti, vengono assorbiti. Inoltre, la biodisponibilità ematica (ovvero la frazione di polifenoli che il nostro organismo è in grado di assorbire e utilizzare per le proprie funzioni fisiologiche) è particolarmente bassa; l’emivita di queste molecole varia, infatti, da 2 a 6 ore. Per trarne il massimo beneficio, è pertanto necessario aumentarne la concentrazione nel sangue, variando il più possibile l’alimentazione in maniera da assumerli tutti.

 

Proprietà terapeutiche dei polifenoli.

Proprietà antiossidanti a parte, non tutti sanno che i polifenoli racchiudono ben altri segreti. Come, infatti, dimostrato da numerosi studi, svolgono un ruolo importante in funzioni più complesse che coinvolgono l’attivazione del sistema immunitario, come, ad esempio, nella prevenzione di infiammazioni, tumori e patologie cardiovascolari.

 

Azione antinfiammatoria dei polifenoli di vino, olio e cacao.

Ad alcuni polifenoli, come il resveratrolo, contenuti, ad esempio, nel vino rosso e nell’uva, è riconosciuta una certa attività antinfiammatoria. Questi antiossidanti agiscono, infatti, da modulatori della degradazione dei grassi polinsaturi, tra cui gli omega 6, con conseguente abbassamento nella produzione dell’acido arachidonico, derivante appunto dall’omega 6 e principale precursore della cascata di reazioni che porta all’instaurarsi del processo infiammatorio. Inoltre, come emerso da alcuni studi, gli acidi grassi polinsaturi, appartenenti alla famiglia degli omega 6, inibiscono l’adesione ai vasi sanguigni di alcune chemochine ed interleuchine che amplificano il segnale di flogosi.

L’azione antinfiammatoria si riconosce, inoltre, a polifenoli esclusivi dell’olio d’oliva, come i secoiridoidi, responsabili del tipico sapore amaro e leggermente “piccante in gola”, e le cui quantità variano a seconda del tipo e della qualità dell’olio. I secoiridoidi più abbondanti sono l’oleuropeina e i suoi derivati e il ligustroside. Di questi, è nota la capacità di agire come antiaggreganti sulle piastrine e di interferire nella produzione di eicosanoidi, mediatori dell’infiammazione.

Anche i processi di vasodilatazione e di produzione di ossido nitrico (NO), favoriti dai polifenoli contenuti in cacao e cioccolato, sono coinvolti nei processi infiammatori; possiamo, dunque, riconoscere anche al cacao un’azione antinfiammatoria.

Inoltre, integratori a base di polifenoli proteggono i follicoli capillare dall’infiammazione localizzata, tipica dei processi di perdita dei capelli. Stimolando la microcircolazione, promuovono, dunque, (soprattutto se associati alla vitamina E), l’apporto di nutrienti essenziali che favoriscono la crescita e la luminosità dei capelli.

 

Mela e tè verde un aiuto naturale alla prevenzione dei tumori.

Numerosi studi hanno confermato che i polifenoli svolgono un ruolo protettivo contro l’insorgenza del cancro. In particolare, le procianidine, che abbondano in alcuni frutti come il kiwi, la banana, i frutti rossi e soprattutto la mela, svolgono un’azione antitumorale attraverso un meccanismo d’azione pro-apoptotico. L’apoptosi, detta anche “morte programmata”, consiste nell’attivazione di una serie di segnali che conducono all’autoannientamento, un meccanismo che la cellula è in grado di esercitare su se stessa in caso di danni irreparabili strutturali o al DNA. Ora, se una cellula danneggiata non si autodistrugge, può andare incontro a divisione incontrollata, dando vita a un tumore. Le procianidine fanno, dunque, in modo che si verifichi l’apoptosi di cellule danneggiate irreversibilmente, inibendo, così, la formazione di cellule cancerose. Tuttavia, anche le procianidine sono assorbite in piccole quantità dall’intestino, cosicché la loro azione è diretta soprattutto alla prevenzione dei tumori in tessuti con i quali entrano direttamente in contatto, come quelli gastro-enterici appunto.

È proprio il caso di dirlo: una mela al giorno leva il medico di torno!

Ma la mela non è l’unico alimento ad avere effetti benefici per la prevenzione del cancro, tra questi rientra infatti anche il tè verde. Fra le sostanze benefiche contenute in questo tipo di tè, troviamo alcuni preziosi polifenoli della classe delle catechine, tra le quali la più famosa è la epigallocatechin-3- gallato (EGCG), in grado di proteggere dall’innesco dei meccanismi di proliferazione incontrollata tipica delle neoplasie. Alcuni studi in vitro hanno, infatti, dimostrato che l’EGCG, inibisce la migrazione delle cellule tumorali e, quindi, la formazione di metastasi. In attesa che ulteriori studi promuovano un farmaco che utilizzi questa straordinaria molecola, bere una bella tazza di tè verde svolge sicuramente un’azione di prevenzione contro l’insorgere dei tumori. Per cui non resta che scegliere: tè a colazione e mela come spuntino o meglio mela a colazione e te nel pomeriggio come nella tradizione inglese?

 

Polifenoli contro le patologie cardiovascolari.

Alcuni polifenoli, flavonoidi e lignani, fanno parte di un particolare gruppo di sostanze ad azione benefica nota con il termine di fitosteroli. Questi, avendo una struttura simile al colesterolo, lo sostituiscono a livello intestinale, riducendone l’assorbimento e, di conseguenza, anche il livello nel sangue. Fonti di fitoestrogeni sono soprattutto la frutta secca (noci, nocciole, mandorle, arachidi, pistacchi e simili) e spezie ed erbe aromatiche, come sesamo, rosmarino, salvia e chiodi di garofano.

È, inoltre, ormai nota da tempo la grande percentuale di polifenoli, soprattutto catechine e proantocianidine, contenuta nel cacao e, quindi, nel cioccolato; questi potenti vasodilatatori, aumentando il volume dei vasi, diminuiscono la pressione sanguigna. Tale effetto è potenziato dalla produzione (da parte degli stessi polifenoli) di ossido nitrico. Per ottenere questi benefici, sono, però, sufficenti piccole quantità di cacao; è, dunque, preferibile consumare cioccolato con maggiori quantità di cacao, come quello fondente (magari all’80 – 90%), e comunque in piccole dosi,(10-20 gr al giorno) restando fedeli ai principi di una sana alimentazione.

 

Effetto sul metabolismo di tè, caffè e carciofo!

Alcuni studi riportano risultati sorprendenti circa l’azione di alcuni polifenoli sul’accumulo di grasso nelle cellule. Fra questi, uno studio tedesco, fondato su esperimenti su culture di adipociti (cellule del tessuto adiposo), ha dimostrato l’azione della epigallocatechina-3-gallato (EGCG), polifenolo ricavato dagli estratti del tè bianco e verde, sul processo di maturazione delle cellule preposte all’accumulo dei grassi (adipogenesi). In effetti, la EGCG non solo inibisce la proliferazione di queste cellule e la loro maturazione, ma è anche in grado, se pur indirettamente, di inibirne la capacità di accumulo dei trigliceridi.

Inoltre, anche i flavonoidi e gli acidi fenolici presenti nei carciofi sono coinvolti nel metabolismo lipidico: inibiscono, infatti, la sintesi del colesterolo e, stimolando la secrezione biliare, favoriscono l’escrezione naturale dei grassi.

I polifenoli del cacao inibiscono, invece, l’assorbimento dei lipidi già a livello intestinale, ma attenzione a non abusare del cioccolato che, in quanto derivato dal burro dei semi di cacao, è ricco di grassi e, quindi, di calorie! (come detto sopra meglio concedersi 10-20 gr di cioccolato extrafondente).

Infine, si riconosce anche al caffè la capacità di aumentare la velocità del metabolismo; questo grazie all’azione dell’acido caffeico, un composto fenolico che, agendo su un enzima epatico (glucosio-6 fosfato), modula la concentrazione del glucosio del sangue e, quindi, il metabolismo degli zuccheri.

 

I polifenoli delle verdure (e non solo) proteggono il fegato.

Numerosi studi hanno, infine, confermato l’azione benefica di alcuni polifenoli del carciofo sul fegato (questi effetti benefici erano, tra l’altro, noti già nell’antichità). A destare particolare interesse sono la luteolina (un flavone presente anche carote, finocchi, sedano, peperoni) e la cinarina (polifenolo derivato dell’acido caffeico, abbondante anche nel tè verde). L’azione sinergica di luteolina e cinarina, a livello epatico, ha, infatti, effetti protettivi: da un lato, la luteolina modula l’attività di alcuni enzimi (fra cui quello coinvolto nelle sintesi del colesterolo), e dall’altro, la cinarina stimola la secrezione biliare e, quindi, l’escrezione dei grassi e delle tossine accumulate dal fegato. Proprio per queste azioni (inibizione enzimatica e aumento della secrezione biliare), il consumo di carciofi è sconsigliato durante la terapia con alcuni farmaci, di cui potrebbe ridurre l’efficacia. polifenoli2

Contenuto di Polifenoli e Antiossidanti

(mg per 100 g o mg per 100 ml)

ALIMENTO POLIFENOLI ANTIOSSIDANTI
Chiodi di garofano 15188 16047
Menta essiccata 11960 980
Anice Stellato 5460 1810
Cacao in polvere 3448 1104
Cioccolato fondente 1664 1860
Semi di lino 1528
Castagne 1215 2757
Mirtilli 836 471
Ribes nero 758 821
Capperi 654 3600
Olive nere 569 117
Nocciole 495 687
Prugne 377 411
Curry in polvere 285 1075
Ciliegie 274 144